Editore italiano. Per anni
tipografo e libraio a Venezia (durante quel periodo pubblicò, tra gli
altri, un
Prodromo della Nuova Veneta Tipografia e un
Prospetto di
varie opere che usciranno dalla stampa, nel quale annunciava la sua
intenzione di dedicarsi completamente all'editoria), nel 1797 fu costretto, per
ragioni economiche e politiche, ad abbandonare gli affari. Si dedicò
allora alla politica, spinto anche dall'amicizia con il conte Vincenzo Dandolo,
divenendo legato della Repubblica Veneta a Parigi. Stabilitosi a Milano nel
1810, decise di ritornare alla vecchia attività, aprendo una libreria e
iniziando a pubblicare un giornale, "Lo Spettatore" (in seguito
rinominato "Il Ricoglitore", 1820-24, "Il Nuovo
Ricoglitore", 1825-33, "Rivista europea", 1838-47), sul quale
ospitò i primi saggi letterari del giovane Giacomo Leopardi, con il quale
era entrato in amicizia: frequentò anche V. Monti, P. Giordani, C. Porta,
C. Cantù e N. Tommaseo. Nel 1916 iniziò a pubblicare nella
"Biblioteca italiana" l'elenco delle nuove pubblicazioni stampate in
Italia, impegno che decise di ampliare preparando l'opera, che sarebbe apparsa
postuma,
Bibliografia italiana,
ossia Elenco generale delle opere di
ogni specie e di ogni lingua stampate in Italia e delle italiane stampate
all'estero (1835 e seguenti, fino al 1846). La casa editrice rimase in vita
fino al 1850 (Venezia 1757 - Milano 1833).